"Basta aprire questo libro per vivere il migliore dei viaggi possibili, in un sofisticato gioco di colori, dentro intricati paesaggi fantastici, pervasi da un elettrizzante senso di avventura. Senza bisogno di una sola parola." Questo recita la quarta di copertina ed è vero. Le immagini, bellissime, diventano parole. La storia è bellissima e tutta da interpretare. Il fatto che non ci siano parole a guidare il lettore, ma solo immagini, fa sì che la narrazione cambi a seconda di chi si metta a leggere e a raccontare a parole. Quello che per me quarantenne può essere un dettaglio trascurabile, per l'Ometto settenne diventi il fulcro del racconto. Lui ed io abbiamo letto, discusso e interpretato questo libro insieme nel nostro strampalato circolo letterario dove convivono storie di roditori avventurieri ed eroine di romanzi sud americani. A me è sempre piaciuto raccontare i libri che leggo e faccio fare lo stesso a lui per essere certa che stia leggendo e che no...