Lampo.
Uno squarcio di luce bluastra illumina per pochi secondi la stanza. I lampeggianti delle auto della polizia dipingono ombre sulle pareti.
Passi.
Rumore di scarpe pesanti al di là della porta e voci concitate fanno da sottofondo ai suoi pensieri.
Lui non ha paura.
Da tempo si è preparato ad affrontare quello che sta per verificarsi.
L'uomo guarda le sue dita attraverso le spire di fumo di quella che potrebbe essere la sua ultima sigaretta. Le mani non tremano, sono sporche.
Rosse di sangue.
I passi si fermano dietro alla porta. Sono qui per lui.
Cacciatori.
Illusi.
Stanno per diventare prede e non lo sanno.
Sistema e mette in ordine le cose, questo è il suo lavoro.
In realtà uccide.
Spegnere vite, annientare, questa è la sua unica grande passione.
Lui è un assassino.
Così inizia Joshua, un romanzo che ti fa rimanere incollato a leggerlo dall'inizio alla fine, senza tregua. Rimani senza respiro, è vero, fino all'ultima pagina.
Joshua è un triller di quelli che piacciono a me. Non è importante sapere chi è l'assassino, che di fatto viene svelato sin dalle prime pagine, importante è sapere il motivo per il quale uccide, cosa si nasconde dietro a ogni suo omicidio. In questo Massimiliano Riccardi è bravissimo. Il suo racconto si snoda, pagina dopo pagina, tra passato e presente, tra prima e dopo.
Protagonista del libro è Joshua. La sua vita può essere riassunta in tre parole: paura, solitudine, violenza. Parole difficili da farsi scivolare via.
Quello che difficilmente viene raccontato nei conflitti a fuoco e dei morti ammazzati è la realtà desolante.
La cruda, squallida, immagine della morte.
...
Non c'è sapore di gloria nell'uccidere.
Rimane solo il tremore delle mani o delle ginocchia perché l'adrenalina che ti ha sorretto sino a quel momento ti viene a mancare.
Chi arriva a essere un omicida seriale perché lo fa?
Quali sono i traumi che ha vissuto?
Come può cercare di trasformare in positivo l'angoscia e la paura che prova ogni volta?
Che faccia hanno le vittime?
Tante domande le cui risposte emergono piano piano durante la lettura del libro. Le risposte non sono mai scontate. Ti lasciano la sensazione di angoscia, paura, sgomento. Ti fanno rimanere imprigionati nella storia e ti fanno riflettere sul valore dei rapporti umani.
Ecco perché vi consiglio di leggerlo, perché è un gran bel libro e di libri così se ne trovano veramente pochi in giro!
Non ho parole per ringraziarti, Veramente un bellissimo regalo. Un bacio grande.
RispondiEliminaSpero di aver colto il senso del romanzo, Massimiliano.
RispondiEliminaEccome Barbara. Poi, comunque, una volta scritto il romanzo è di chi lo legge.
EliminaQuesto in un certo senso è vero. Libro da leggere assolutamente
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