"Basta aprire questo libro per vivere il migliore dei viaggi possibili, in un sofisticato gioco di colori, dentro intricati paesaggi fantastici, pervasi da un elettrizzante senso di avventura.
Senza bisogno di una sola parola."
Questo recita la quarta di copertina ed è vero. Le immagini, bellissime, diventano parole.
La storia è bellissima e tutta da interpretare. Il fatto che non ci siano parole a guidare il lettore, ma solo immagini, fa sì che la narrazione cambi a seconda di chi si metta a leggere e a raccontare a parole. Quello che per me quarantenne può essere un dettaglio trascurabile, per l'Ometto settenne diventi il fulcro del racconto.
Lui ed io abbiamo letto, discusso e interpretato questo libro insieme nel nostro strampalato circolo letterario dove convivono storie di roditori avventurieri ed eroine di romanzi sud americani. A me è sempre piaciuto raccontare i libri che leggo e faccio fare lo stesso a lui per essere certa che stia leggendo e che non mi stia imbrogliando (ma questo è bene che non lo sappia).
Tornando al libro, e alla storia che viene raccontata, questo è un libro di VIAGGIO.
E' la storia di una bambina sola, che non sa con chi giocare perchè i grandi non hanno tempo per giocare con lei.
La bambina, allora, prende il suo lapis rosso e comincia a viaggiare con la fantasia.
Una posta disegnata sul muro diventa vera. La apre, la attraversa ed entra in un mondo fantastico.
Quando la bambina ha bisogno di qualche cosa le basta disegnarlo.
Una barchetta rossa.
Una mongolfiera.
Un tappeto volante.
Con la fantasia si può fare tutto.
Si può entrare in un enorme castello e si può volare tra le nuvole.
Il finale non ve lo racconto perché vale veramente la pena leggere e lasciarsi trasportare da questo libro e dalla sua protagonista.
Con questo post partecipo a
Magnifica lettura da fare coi bambini!
RispondiEliminaCi ho pensato sopra con calma.
EliminaHo scritto lettura perchè si possono leggere anche le figure, facendo lavorare la fantasia del bambino e poi confrontandola con quella dell'autore.
Si potrebbe anche prendere un quaderno e copiare l'idea. Far fare un silent book al bambino
Patricia hai ragione, è una vera e propria lettura. A scuola di mio figlio i bambini avevano reitepretato un bellissimo silent "L'Onda" facendo loro stessi i disegni
EliminaSai che non ho mai avuto il coraggio di comprare un silent book? Non so , tu cosa consigli? Come si affronta un libro senza parole? Come lo presenti al tuo piccolo?
RispondiEliminaNeanche io in verità. Fede ha scoperto i silent all'asilo grazie alla sua maestra. Questo qui però è facile da interpretare. La storia è ben traccia. C'è un filo conduttore chiaro che è il lapis rosso. Apri il libro e comincia a raccontare "C'era una volta una bambina..." Non essendoci parole da seguire ma solo immagini, la fantasia e l'interpretazione volano...
RispondiEliminache forte! non li ho mai visti... ma mi hai invogliato e poi i disegni di questo sono davvero stupendi... mi piace l'idea, stimolante per loro...
RispondiEliminaun abbraccio
Ma che meravigliaaaaaaaaaaaaaaaaaaa. Io manco sapevo cosa fossero questi "silent book".
RispondiEliminaBello, bello, bello.
Devo indagare e, soprattutto, comprare.
Grazie Barbara!!!!
Che splendidi disegni e la possibilità di interpretarli e creare una storia "personalizzata" è il più bel viaggio con la fantasia che si possa fare. Mi fai venire voglia di tornare bambina :)
RispondiEliminaE non escludo di comprarlo per me :D ;)
Marina
Ti dirò... vale la pena anche leggerlo da grandi!
EliminaMi hai fatto venire in mente uno dei pochissimi libri che ho letto, Hugo Cabret e ricordo che mi era piaciuto proprio per la gran quantità delle immagini...allora è questo il mio genere: il silent book.
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